Attilio Simonetti, pittore e antiquario romano, è stato una delle figure più rappresentative del mondo artistico italiano tra Ottocento e Novecento.

Nato nella prima metà dell’Ottocento, in una Roma papalina che viveva ancora chiusa nel proprio passato, ne ha vissuto la rinascita come Capitale del Regno d’Italia ed ha partecipato, da protagonista, alla rivoluzione umbertina e a quella, più profonda della Belle Époque che avrebbe trasformato l’intero mondo.

L’incontro con il grande pittore catalano Mariano Fortuny y Marsal ne segnò il destino.

Dai primi dieci anni passati allo Studio con lui, a Palazzo Altemps, dove coltivò la sua arte ed iniziò la sua vera vita di mercante, a Palazzo Simonetti, acquistato dal Principe Baldassarre Odescalchi in via Vittoria Colonna a Roma, la sua attività e il suo successo professionale è stato tutto in ascesa.

Diventò un artista riconosciuto a livello internazionale, ed ebbe tra i suoi clienti i Reali d’Italia, i Rothschild e John Taylor Johnston, uno dei fondatori del Metropolitan Museum of Art di New York.

Dedicatosi come mercante alla sua Galleria, tra i suoi clienti si annoverarono personaggi come John Pierpoint Morgan e Lord Waldorf Astor.

Il Carnevale Romano lo vide animatore e protagonista di sfilate nelle quali le sue collezioni di abiti antichi, trovarono la loro giusta collocazione.

Una vita intensa, ricca e lunga la sua, guidata da una grande sensibilità artistica, ma anche da un singolare talento commerciale.